martedì 31 agosto 2010

Polpettone alla genovese

Restando nella tradizione ligure vi propongo la ricetta che all'incirca usa la mia famiglia per realizzare il polpettone. Dico all'incirca perché da buon piatto di recupero di avanzi qual è in realtà le dosi si fanno quasi sempre ad occhio! Decisamente uno dei miei piatti preferiti, forse perché quando ero bambina non mangiavo quasi nulla e questa era una delle poche cose di cui andavo ghiotta o forse perchè una insostituibile amica ne ha fatto il suo cavallo di battaglia!
Polpettone alla genovese
  • 500 g patate
  • 500 g fagiolini
  • 2 uova
  • 100 g parmigiano grattugiato
  • uno spicchio d'aglio
  • una cipolla
  • maggiorana
  • olio
  • pane grattugiato
  • sale
Lessare fagiolini e patate (io di solito i fagiolini li cuocio al vapore, fanno prima e mantengono più colore). A cottura ultimata sbucciare le patate e schiacciarle con uno schiacciapatate (che ovvietà!) e scolare e tritare i fagiolini. Aggiungere questi ultimi alle patate schiacciate in una grande terrina finché non si otterrà un composto abbastanza omogeneo.
Affettare sottilmente la cipolla e soffriggerla in una padella con un po' d'olio e lo spicchio d'aglio intero ma leggermente schiacciato finché non imbiondisce ed eliminare l'aglio.
Versare il composto di patate e fagiolini nella padella con il soffritto e far insaporire per 5-10 minuti.

A questo punto rimettere tutto il composto nella terrina usata precedentemente e, quando si sarà intiepidito il tutto, aggiungere le due uova, il parmigiano grattugiato e la maggiorana (abbondate senza paura!). Mischiare energicamente e aggiustare di sale.
In una teglia versare un sottilissimo strato d'olio (che dovrà ricoprire l'intera superficie, importante!) e cospargerlo con un poco di pane grattugiato in modo che si formi uno strato che non farà attaccare il nostro polpettone.

Versare il composto nella teglia e distribuirlo uniformemente. Spolverare sulla superficie un'altro strato di pan grattatato e con i rebbi di una forchetta fare una decorazione a losanghe. Completare con un filo d'olio in superficie e infornare per circa un'ora a 175-180 gradi (dovrà essere dorato in superficie!).

Può essere servito sia tiepido che freddo.









Ottimo con un'insalata di pomodori freschi!

martedì 24 agosto 2010

Funghetti!


Funghetti carini ma...
... di dubbia commestibilità!

A quanto pare l'autunno è arrivato in anticipo, nuvole, pioggia, nebbia, temperature più fredde e un tristissimo addio ai bagni in mare, sigh! Ma qualcosa di positivo questo clima un po' più fresco l'ha portato: ieri, dopo l'ennesima giornata di mare saltata ho fatto un giretto nell'entroterra varazzina e cosa ho trovato? Ebbene sì, un po' di funghetti! Ehm a dir la verità davvero pochi quelli commestibili : qualche colombina e un galletto, però la soddisfazione di trovarli per una cecata come me è davvero tanta! (si, lo ammetto ho avuto un'aiuto "dall'alto" vero Marco?).
Così li ho portati dalla mia nonnina e li abbiam cucinati, slurp! La ricetta è davvero semplicissima!


Colombine come le fa la mia nonna



  • Colombine
  • Olio
  • Aglio
  • Prezzemolo
  • Sale


Innanzi tutto pulire bene i funghi, prima eliminando il terriccio con un panno umido, poi con un coltellino togliere le parti danneggiate e i bordi (eh si le lumachine ogni tanto qualche morsicino al fungo non lo disdegnano!)









A questo punto sciacquarli con acqua corrente e metterli a scolare su di un tagliere inclinato (in modo che tutta l'acqua scivoli via). Quando saranno un po' più asciutti separare la cappella dal gambo e tagliare quest'ultimo a fettine. Adagiare in una padella le cappelle a testa in giù e le fettine di gambi. Irrorare con un po' d'olio e porre sul fuoco.



Quando la cottura sarà quasi terminata spolverare con il trito di prezzemolo e aglio (un'alternativa al prezzemolo è la "cornabuggia" ovvero l'origano che mia nonna consiglia caldamente).



Regolate si sale e a questo punto potete gustarvi appieno questa prelibatezza del bosco!





(a proposito anche il sughetto è buono!)

Buon appetito!

mercoledì 18 agosto 2010

Day 1

Ansia ansia ansia! Posto la prima ricetta, realizzata in primavera quando le fragole sono di stagione e con un sapore meraviglioso! Spero vi piaccia, e semplice e di solito è apprezzato da tutti. Incrocio le dita!
Panna e fragole... nel bicchiere!

Per 8 – 10 persone (a seconda della capacità dei bicchieri):
  •     400 g fragole
  •     80 g zucchero
  •     Scorza grattugiata di un limone
  •     Succo di un limone
  •     30 g di gelatina in fogli
  •     500 ml panna da montare
  •     1 bustina vanillina
  •     50 g zucchero a velo
 Riunite in una casseruola le fragole pulite e tagliate (tenendone da parte qualcuna per decorare), lo zucchero, la scorza di limone e il succo. Cuocete il tutto su fiamma bassa per 10 minuti finchè parte del liquido sarà evaporata. Riducete a purea il composto con il frullatore ad immersione.

Ammorbidite 15 g di gelatina in acqua fredda, scolateli e strizzateli. Scioglietela in un pentolino a fuoco basso in 100 ml di panna facendo attenzione che il liquido non diventi troppo caldo (la gelatina perderebbe il suo potere addensante, è sufficiente che sia scolta), aggiungete la vanillina e lo zucchero a velo. Versate questo composto a filo in una ciotola con la restante panna (possibilmente a temperatura ambiente) e amalgamate bene.

Ammorbidite i rimanenti 15g di gelatina in acqua fredda, scolateli e strizzateli. Fate sciogliere questa gelatina nella purea di fragole che sarà ancora calda (ma non troppo!).

Mettere due cucchiaiate di panna nei bicchieri facendo attenzione a non scontrare i bordi, far raffreddare in freezer e appena il composto sarà solidificato procedere con lo strato successivo di fragole fino ad esaurire gli ingredienti.

Decorare con fettine di fragola fresca a piacimento.

(chiedo venia per la foto non proprio fantastica...)

(ah c'è qualcuno di super esperto che abbia voglia di spiegarmi un pò di cose su come fungono il blog, i post e tutte le diavolerie delle impostazioni? grazie... )

Tremarella...


"Devi decidere tu, non farti decidere!"

Queste le parole sagge che mi hanno spinta a iniziare oggi, e proprio oggi, questo blog. Dopo mesi di ripensamenti e scuse finalmente mi accingo a scrivere questo diario di mie "gioie e dolori" con relative conseguenze ovvero i miei esperimenti culinari! Già cucinare è l'unica cosa che mi rilassa completamente: mettere insieme cose diversissime e creare qualcosa di buono (ehm non sempre, ma comunque la maggior parte delle volte commestibile) per me è liberatorio, appagante (se riesco eheh) e purtroppo ingrassante.

Il primo passo l'ho fatto, vediamo se riesco ad arrivare da qualche parte!

Grazie amica mia, e grazie a tutte le persone che avranno la pazienza e la voglia di leggermi ogni tanto.

Marlene